Monti or not Monti?


Monti è un minuscolo rione di Roma, un gioiellino incastonato al centro della città. Confina a nord con la stazione Termini e piazza della Repubblica, a sud con via dei Fori Imperiali e Piazza Venezia, a est con via Nazionale e a Ovest con il Colosseo. Il suo capoluogo è ‘la Piazzetta’. 

Si chiama così perché comprendeva il colle Esquilino, il Viminale e parte del Celio e del Quirinale, ma sicuramente anche perché è prevalentemente montuoso, pieno di salitelle, scalette e sali e scendi. Tant’è vero che oltre alla metro (fermata Cavour), nella parte più interna del rione riesce a passare solo un autobus piccolo piccolo: il 117. Questo autobus si fa tutta via dei serpenti e ti lascia proprio in Piazzetta. Qui scorre l’unico corso d’acqua della zona, la ‘Fontana di Monti’; punto di ritrovo degli abitanti, dotata anche di una zona circostante dove ci si può sedere a chiacchierare. Ci sono inoltre alcuni affluenti qua e la, se non sbaglio un paio di Nasoni in tutta la zona.

Monti presenta un microclima con temperature più alte di circa 4,5 C più alte rispetto alle zone circostanti. La flora è scarsa, data la prevalenza montuosa, ma la fauna è una delle più singolari dell’intera città: quella autoctona è prevalentemente simpatica e quasi sempre di una certa età, oppure è ricca, facoltosa, costituita da esemplari appartenenti al mondo dello spettacolo/moda/cultura/finanza, che intasano le minuscole stradine con i loro mezzi di trasporto oltre misura. La popolazione presente tutti i giorni sul territorio è costituita per la maggior parte da turisti di ogni provenienza e abitanti di altre zone, che in diverse ore della giornata, e per ragioni disparate, affollano bar, enoteche, osterie e piadinerie. 

Le risorse industriali del luogo sono piccole botteghe artigianali di roba strana e carissima, uno dei parrucchieri migliori di Roma, l’unico American Appareal del circondario e qualche altro negozio di vestiti semivuoto. La domenica da qualche tempo si svolge il famoso ‘mercatino di Monti', dove molta gente molto radical, con ai piedi delle scarpine minuscole, vende e compra roba presunta originale. I monumenti di rilevanza storica sono la chiesa di via della Madonna di monti e un effige del Capitano, patrono della città, situata nel vicolo del Pozzuolo. 

Gli usi e  costumi sono vari: oltre alle minuscole scarpe spopolano i colori sabbiati, i jeans con il risvoltino, i baffetti e l’aria disperata ma compiaciuta. Autoctoni vecchi e nuovi e genti di passaggio si affollano verso le 18, specialmente dei giorni festivi, nella piazzetta o davanti ad un’enoteca ai piedi di una pianta rampicante. Ci sono due o tre pub solo per stranieri, qualche negozio dell’usato (uno brutto uno bello) e due o tre ristoranti etnici a portata di sceicco.

 I mezzi di trasporto consigliati sono la metro B, il minuscolo autobus 117, il motorino e le proprie gambe. Sono sconsigliate l’automobile e la bicicletta, molto hipster ma poco pratica sui sampietrini in pendenza. Pare che nell’antichità questa zona si chiamasse la ’Suburra’, e che ci vivesse un sacco di brutta gente in lupanari e locande malfamate.

 Consigli per chi dovesse passare di là: la mattina è di una bellezza da togliere il fiato, specialmente nelle prime ore, durante la settimana una birretta bevuta sulla fontana intorno alle 18 può riconciliare con il mondo intero. Evitare accuratamente il venerdì e il sabato.














































































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